Home » Blog » Le migliori cose da fare a Milano, Italia: scopri la città dello stile e della cultura

Spesso definita la città più moderna e frenetica d’Italia, Milano può sembrare distante a prima vista. Ma guardando più da vicino, la sua eleganza inizia a rivelarsi: cortili rinascimentali nascosti dietro facciate semplici, chiostri dove il tempo scorre in modo diverso, vetrine dove il design è più di una professione, è una filosofia.

Il fascino di Milano è sottile. Lo troverete nel silenzio prima che si alzi il sipario della Scala, nella silhouette di un tetto, nel calore di un risotto allo zafferano, nella geometria della cupola di vetro della Galleria o in un tramonto che tinge d’oro i Navigli.

Scopri le migliori cose da fare a Milano: una città dove storia, design e vita quotidiana si fondono in un’armonia inaspettata.

1. Il Duomo di Milano: dove la pietra diventa luce

Non importa quante cattedrali abbiate visto, niente vi prepara alla bellezza surreale del Duomo di Milano. Sorgendo dal cuore della città come una visione, è un merletto di marmo e aria, devozione e ambizione; un capolavoro in divenire da quasi sei secoli.

All’interno, la luce colorata si riversa attraverso imponenti vetrate, tingendo il pavimento in pietra di cremisi, oro e viola. Il vasto interno: solenne, gotico, infinito; sembra più antico della memoria.

Ma è sul tetto che il Duomo rivela il suo più grande segreto. Salite con le scale o con l’ascensore e passeggiate tra guglie e statue che si ergono come una foresta di santi. In alto, arroccata sulla guglia più alta, la Madonnina dorata risplende, radiosa, serena e sempre vigile sulla città. Sotto, si estende Milano: tetti di tegole, cupole barocche, torri di vetro e, nelle giornate limpide, le cime innevate delle Alpi.

2. Sotto la cupola di vetro: rituali e riflessioni nella Galleria Vittorio Emanuele II

Più che una galleria commerciale, la Galleria Vittorio Emanuele II di Milano è un salotto dove l’eleganza si vive. Costruita tra il 1865 e il 1877, questa galleria coperta collega Piazza del Duomo al Teatro alla Scala, intrecciando moda, architettura e rituale.

La prima boutique di Prada si trova ancora qui, accanto a librerie e caffè storici dove generazioni di intellettuali e amanti dell’opera si sono soffermate.

In alto, una cupola in vetro e ferro lascia entrare la luce, incorniciando l’eleganza sottostante. A terra, i pavimenti a mosaico riflettono il gusto della città per i rituali senza tempo: il lento roteare di un aperitivo, il movimento di un tacco sul mosaico del toro come portafortuna; piccoli gesti che continuano, quasi inosservati, nel ritmo della vita quotidiana.

3. Immergiti nell’anima di Milano al Teatro alla Scala

Ci sono teatri d’opera, e poi c’è il Teatro alla Scala, comunemente noto come La Scala, il cuore pulsante della cultura milanese.

Dal 1778, e in piena rinascita dopo la Seconda Guerra Mondiale, La Scala ha ospitato leggende: Verdi, Puccini, Toscanini, voci e composizioni che hanno definito i momenti più grandi dell’opera. È qui che hanno debuttato Otello e Falstaff di Verdi, dove Maria Callas ha incantato il pubblico e dove le sontuose poltrone di velluto rosso e i balconi dorati risvegliano ancora un’emozione sacra.

Anche senza assistere a uno spettacolo, il museo e i tour del backstage offrono uno sguardo intimo su questa leggenda vivente. Per gli amanti della musica e della cultura, il Teatro alla Scala non è solo una delle cose migliori da fare a Milano: è l’anima stessa della città messa a nudo.

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4. Al cospetto del silenzio: l’Ultima Cena di Leonardo

Dietro la modesta facciata in mattoni di Santa Maria delle Grazie, la sala da pranzo dell’ex convento custodisce un segreto senza tempo. L’Ultima Cena di Leonardo da Vinci non è solo un dipinto: è parte integrante della parete, un incontro intimo.

Dipinto tra il 1495 e il 1498 per i frati domenicani che un tempo cenavano proprio in quella sala, il dipinto cattura l’istante esatto in cui Cristo rivela che uno degli apostoli lo tradirà.

A differenza degli affreschi tradizionali, Leonardo utilizzava tecniche sperimentali che consentivano maggiori sfumature, ma rendevano il dipinto vulnerabile al tempo e al deterioramento. Ciò che rimane è un capolavoro delicato e consumato dal tempo, potente nella sua fragilità.

5. Brera, dove Milano rallenta

A Brera, Milano esce dalla frenesia e si immerge in qualcosa di più silenzioso. Nascosta tra vicoli stretti e cortili silenziosi, è dove Milano abbassa la voce e lascia che la bellezza parli a bassa voce.

Inizia dalla Pinacoteca di Brera, dove silenzio e luce incorniciano i capolavori di Caravaggio, Raffaello e Piero della Francesca. Ospitata in un ex monastero, la galleria offre spazio sia ai temi sacri che alle silenziose profondità dell’espressione umana.

Uscendo, lo stesso ritmo dolce continua. L’Accademia di Belle Arti condivide l’edificio con la galleria, e i suoi studenti spesso disegnano sotto i portici ricoperti d’edera, con i quaderni in equilibrio sulle ginocchia. Librerie e gallerie si aprono su strade acciottolate. Gli studi artigianali espongono oggetti modellati a mano e con la fantasia.

6. Triennale Milano: dove il design diventa linguaggio

A Milano, il design è un’identità. E in nessun luogo è più tangibile che all’interno della Triennale Milano, ospitata nella bellezza razionalista del Palazzo dell’Arte, ai margini del Parco Sempione.

Questo non è un museo tradizionale. È un archivio vivente della creatività italiana, dove le sedie raccontano storie, le lampade esplorano idee e gli oggetti di uso quotidiano mettono in discussione il nostro modo di vivere.

Le mostre cambiano regolarmente: dall’architettura d’avanguardia alla grafica, dalle macchine da scrivere Olivetti ai prototipi radicali che non hanno mai lasciato il tavolo da disegno. Ogni dettaglio riflette la ricerca italiana dell’eleganza attraverso la funzionalità.

All’esterno, la moderna geometria della Triennale contrasta con il naturale fluire del parco. È Milano in dialogo: la tradizione incontra l’innovazione, la quiete incontra il cambiamento.

7. Sali sulla Torre Branca per una nuova prospettiva

Immersa nel cuore di Parco Sempione, appena dietro il maestoso Castello Sforzesco e abbracciata da alberi rigogliosi, l’elegante guglia in acciaio della Torre Branca si erge con eleganza minimalista. Progettata da Gio Ponti negli anni ’30, questa torre è un’icona silenziosa della Milano moderna.

Dalla sua sommità, Milano si dispiega in modi inaspettati: a est, le delicate guglie del Duomo squarciano il cielo; a ovest, la curva aggraziata dell’Arco della Pace incornicia l’orizzonte; a nord, le scintillanti torri di Porta Nuova delineano lo skyline e, oltre, nelle giornate limpide, le Alpi innevate fanno da guardia in lontananza.

8. L’anima dell’acqua: i Navigli, tra echi e serate

Un tempo parte di un ambizioso sistema di canali che collegava Milano al Po, perfezionato in parte dal genio idraulico di Leonardo da Vinci, il quartiere dei Navigli offre oggi un lato più informale della città.

Di giorno, la vita scorre tranquilla lungo il Naviglio Grande. Piccole librerie, negozi vintage e botteghe artigiane si aprono sull’alzaia. La gente del posto attraversa in bicicletta gli stretti ponti. A pochi passi, la Darsena, un tempo porto commerciale della città, è diventata un ampio bacino aperto per passeggiare, leggere o osservare la vita che si svolge lungo l’acqua.

Al calar della sera, l’atmosfera cambia. Caffè e bar si riempiono, soprattutto all’ora dell’aperitivo (il rituale italiano pre-cena con drink e spuntini leggeri). I tavoli si affollano lungo il canale e il suono della musica, delle conversazioni e del tintinnio dei bicchieri continua fino a notte fonda.

I Navigli non sono solo un quartiere della vita notturna; è un luogo dove la città respira in modo diverso: a volte un po’ più lentamente, a volte un po’ più rumorosamente, ma sempre in riva all’acqua.

9. Assapora la cucina milanese dove va la gente del posto

La cucina milanese è calda e confortante, radicata nella tradizione. Pensate al risotto allo zafferano, un piatto di riso cremoso e aromatizzato allo zafferano, o alla classica cotoletta alla milanese, una costoletta di vitello impanata, croccante fuori e tenera dentro.

Per assaporare davvero questi sapori, uscite dai soliti percorsi turistici. Cercate trattorie a conduzione familiare e osterie rustiche, dove i piatti tradizionali milanesi vengono serviti con calore e storia in ogni boccone.

Le cose migliori da fare a Milano: dove la tradizione incontra l’innovazione

Milano non è una città che si percepisce tutta in una volta. Si rivela gradualmente, per contrasto. La si vede nella quiete di un chiostro, nella geometria nitida di un edificio moderno accanto a pietre secolari e nel silenzioso brusio del pulsare creativo della città, dagli studi di design ai teatri dell’opera.

Qui, ogni angolo racconta una storia: di tradizione che incontra innovazione, di passato e presente che condividono lo stesso spazio senza perdere il loro fascino.

Le cose migliori da fare a Milano non sono solo tappe su una mappa, sono istantanee di come la città vive e respira. E pochi momenti catturano questo spirito più vividamente di una serata al Teatro alla Scala.

Lasciate che l’anima artistica della città vi accompagni, anche dopo il calare del sipario.

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