Nascosto lungo la costa ligure, tra Rapallo e i selvaggi promontori del promontorio di Portofino, Portofino, un tempo tranquillo villaggio di pescatori, è gradualmente diventato un’icona globale di bellezza e stile. Il suo porto color pastello, il glamour hollywoodiano e il lusso discreto sono immediatamente riconoscibili; tuttavia, il vero fascino di Portofino risiede altrove. Dalle escursioni panoramiche alle calette segrete, ecco le migliori cose da fare a Portofino.
Ogni viaggio inizia qui: la Piazzetta; Intima e soleggiata, incorniciata da caffè e facciate color pastello che brillano dolcemente sotto la luce ligure.
Oggi questa piazza è un simbolo di eleganza, dove gli yacht navigano appena oltre gli ormeggi e la gente sorseggia aperitivi da scintillanti bicchieri di cristallo. Ma un tempo, questo era il luogo in cui i pescatori tiravano a riva il pescato, dove le reti si asciugavano sui gradini di pietra e la vita quotidiana si svolgeva lentamente, al ritmo del mare.
Quel ritmo non è scomparso. Risuona ancora; nel lento ondeggiare delle barche nel porto, nel silenzioso tintinnio delle tazzine di caffè espresso sui tavoli riscaldati dal sole. La Piazzetta rimane ciò che è sempre stata: un luogo di incontro, un palcoscenico, l’anima di Portofino in miniatura.
Il sentiero inizia appena sopra la Piazzetta, salendo dolcemente tra pini marittimi e muretti a secco, conducendo a una terrazza naturale che abbraccia Portofino dall’alto.
Castello Brown, un tempo fortezza genovese a guardia della baia, fu in seguito trasformato in villa privata dal console britannico Montague Yeats Brown, e oggi si erge sereno sopra la città, avvolto da giardini terrazzati e dalla luce del mare.
All’interno, aleggiano gli echi degli ospiti del passato: diplomatici, poeti, viaggiatori attratti dal silenzio e dall’orizzonte. Ed è all’esterno, sulle terrazze riscaldate dal sole, che Portofino si rivela veramente: la curva del porto, il luccichio delle barche a vela, i promontori che sfumano nell’azzurro.
Poco oltre Castello Brown, un breve sentiero conduce alla Chiesa di San Giorgio: modesta, soleggiata e bellissima.
Originariamente costruita nel XII secolo e ricostruita dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, la chiesa è dedicata a San Giorgio, patrono di Portofino, che si dice abbia protetto marinai e abitanti del villaggio durante tempeste e guerre. All’interno, il silenzio è sacro: luce soffusa, muri di pietra, una quiete che parla di secoli di fede e rifugio.
Fuori, il mondo si espande di nuovo: dalla terrazza, il panorama è pura Liguria; il porto sottostante come un dipinto, il mare che si estende oltre le scogliere, infinito e calmo.
Poco oltre Portofino, una curva della costa rivela la baia di Paraggi, un’oasi inaspettata di sabbia soffice e acque color smeraldo.
Riparata tra promontori rocciosi e ombreggiata da pini marittimi, la spiaggia sembra un segreto, anche quando non lo è. Inoltre, il mare qui è calmo e cristallino al mattino, perfetto per una nuotata tranquilla prima dell’arrivo della folla.
Portofino può essere raffinata, ma la sua cucina rimane fedele alle sue radici: semplice, stagionale e inconfondibilmente ligure.
Prova le trofie al pesto, fatte con il basilico delle colline circostanti, o un trancio di focaccia dorata, morbida e saporita. Anche il pesce fresco alla griglia, condito con olio d’oliva e limone, è un piatto fondamentale qui: genuino e ricco di sapore. Abbinatelo a un bicchiere di Vermentino locale e lasciate che il tempo rallenti.
Ma Portofino è solo un assaggio di ciò che la Liguria ha da offrire. Lungo la costa, troverete luoghi dove il cibo è ancora fatto a mano e servito con orgoglio. A Rapallo, passeggiate tra le bancarelle del mercato prima di imparare a preparare il pesto tradizionale con mortaio e marmo. A Recco, osservate gli esperti locali stendere la famosa focaccia col formaggio, prima di sedervi a gustare un pranzo ligure completo.
Per assaporare tutto in un unico viaggio indimenticabile, il nostro tour della Costa Ligure tra le Cinque Terre e Recco unisce la bellezza paesaggistica, i sapori autentici e il silenzioso incanto di questa costa plasmata dal vento, dal sale e dal tempo.
Il Parco Naturale di Portofino si snoda in una rete di sentieri che si insinuano tra boschi di castagni, si snodano lungo le scogliere e si aprono su terrazze soleggiate a picco sul mare. È qui che il ritmo della Riviera rallenta e l’antica anima ligure respira ancora.
Alcuni sentieri sono ampi e ombreggiati, profumati di pini e alloro. Altri sono ripidi e selvaggi, costeggiando dislivelli vertiginosi dove volteggiano i falchi. Ma tutti conducono a un luogo che merita una sosta: un casale in pietra ricoperto di bouganville, un limoneto aggrappato al pendio o un panorama che mette a tacere le conversazioni.
Da Portofino, i sentieri si estendono come vene antiche verso San Fruttuoso, Santa Margherita Ligure e i santuari sparsi del promontorio; luoghi ancora raggiungibili solo a piedi o via mare.
Incastonata in una tranquilla insenatura incorniciata da ripide scogliere e boschi, l’Abbazia di San Fruttuoso appare quasi a sorpresa. Senza strade che la conducano, è possibile arrivarci in barca, sfiorando promontori ricoperti di pini, o a piedi attraverso i sentieri del Parco Naturale di Portofino.
Questa abbazia benedettina, risalente al X secolo, fu un tempo rifugio per monaci, pirati e pescatori. Il suo silenzio porta ancora il peso dei secoli, rotto solo dalle onde che lambiscono la spiaggia e dal fruscio del vento tra i pini sovrastanti. Ma la vera magia si trova appena al largo.
A diciassette metri di profondità, il Cristo degli Abissi emerge dal fondale marino: una statua in bronzo con le braccia tese, collocata qui nel 1954 per benedire le acque e coloro che vi si avventurano.
La luce del sole filtra attraverso l’acqua azzurra, illuminando le sue vesti e i pesci che gli danzano intorno. È uno dei siti di immersione più iconici del Mediterraneo e una delle esperienze più indimenticabili da fare a Portofino.
Ai margini del promontorio, oltre le case color ocra e la piazza della chiesa, inizia uno stretto sentiero lastricato. Si snoda attraverso la macchia mediterranea, ombreggiata da pini e punteggiata da agavi e bassi muri in pietra. Lungo il percorso, scorci di mare balenano tra la vegetazione; gradualmente, si fanno sempre più vicini e sempre più forti.
Poi, sulla punta estrema della terraferma, si trova il Faro di Portofino.
Costruito nel 1917 e ancora attivo oggi, questo faro bianco e cilindrico si erge a 12 metri sopra le scogliere, proiettando il suo raggio sul Golfo del Tigullio per guidare le navi in porto in sicurezza. Arroccato a 40 metri sul livello del mare, è sia uno strumento di navigazione che un testimone silenzioso di un secolo di vita costiera.
Portofino indossa l’eleganza di una sciarpa di seta, ma la sua essenza si rivela nei momenti più tranquilli: le onde dolci vicino a San Fruttuoso, la brezza profumata di pino sui sentieri nascosti, il dolce tintinnio dei bicchieri in Piazzetta al calar della sera.
Esplorare le migliori cose da fare a Portofino è però solo l’inizio. A ovest, infatti, i porti colorati di Camogli, Recco e i borghi delle Cinque Terre attraggono con il loro fascino senza tempo. A est, Portovenere si erge con scogliere spettacolari e antiche chiese.
Insieme, questi gioielli creano una costa fatta per indugiare; Un viaggio plasmato da luce, sale e sapore. E il modo migliore per viverlo appieno è con l’itinerario “La Costa Ligure tra le Cinque Terre e Recco”: un percorso attraverso alcuni degli angoli più suggestivi della Riviera.