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Home » Blog » Cose da fare in Piemonte: tartufi e cattedrali sotterranee

Il Piemonte premia la curiosità. Nel nord-ovest dell’Italia, i vigneti si adagiano sulle colline del Monferrato, l’aria fresca si posa nelle cantine profonde e il profumo di tartufo bianco e nocciole tostate segna il passare delle stagioni. Qui il tempo scorre lentamente: il cibo e l’artigianato plasmano il ritmo e il paesaggio.

Tra le esperienze più autentiche da vivere in Piemonte ci sono spesso le più semplici: assaggiare, camminare, fermarsi. Momenti che uniscono i portici e i parchi lungo il fiume di Torino alle creste vitate del Monferrato, alle cattedrali sotterranee di Canelli, ai boschi del tartufo di Alba e ai sentieri d’alta quota delle Alpi. Ogni passo trasmette un senso di equilibrio e serenità.

1. Torino: portici, musei e calma lungo il fiume

Torino, capoluogo della regione, detta il tono dell’intero Piemonte.

Il cuore della città si sviluppa sotto diciotto chilometri di portici, che collegano caffè e boutique da Piazza Castello a Via Po, incorniciati dalle Residenze Sabaude, oggi patrimonio UNESCO.

Poco distante, il Museo Egizio è tra i più importanti al mondo, mentre la Mole Antonelliana ospita il Museo Nazionale del Cinema e un ascensore panoramico che sale fino alla cupola, offrendo una vista spettacolare sulla città e sulle Alpi.

Seguendo i portici verso il fiume Po, si apre il Parco del Valentino, un ampio corridoio verde lungo l’acqua, con un castello affacciato sul fiume e il suggestivo Borgo Medievale ottocentesco.

Per immergersi nella vita quotidiana torinese, basta visitare Porta Palazzo, uno dei più grandi mercati all’aperto d’Europa, che riempie la piazza di colori, profumi e voci. Nei caffè circostanti si può gustare il tradizionale bicerin, bevanda stratificata di caffè, cioccolato e panna.

Partire da qui significa scoprire l’essenza di ciò che molti intendono per “cose da fare in Piemonte”: un equilibrio naturale tra cultura, eleganza e ritmo quotidiano, che conduce dolcemente dalle vie della città alle prime colline del vino.

2. Monferrato: borghi e vigneti

A est di Torino, le colline del Monferrato si distendono in dolci crinali ricamati di vigneti, punteggiati da castelli e borghi in pietra come Casale Monferrato e Cella Monte.

Le piazze terrazzate si aprono su ampi orizzonti, i vicoli serpeggiano tra muri a secco e piccole cappelle campestri, e il fascino del paesaggio è misurato, mai ostentato.

Sotto molte abitazioni storiche si celano gli infernot: piccole camere per il vino, scavate a mano nel tufo tra Ottocento e primo Novecento, preziose per la loro temperatura e umidità costanti.

Queste intime cantine fanno parte del Paesaggio vitivinicolo del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato, riconosciuto dall’UNESCO.

Poco più a sud, le colline si fanno più ripide e i vigneti lasciano spazio a un altro mondo nascosto, celato nel sottosuolo.

3. Canelli: le cattedrali sotterranee

A sud del Monferrato, la cittadina di Canelli nasconde un secondo paesaggio sotto le sue strade.

Nel XIX secolo, le case vinicole locali scavarono vaste gallerie voltate nelle colline di tufo. Queste cosiddette cattedrali sotterranee mantengono una temperatura e un’umidità costanti, ideali per l’affinamento degli spumanti — dall’Asti Spumante ai metodi classici — e oggi rappresentano una delle attrazioni più suggestive del sito UNESCO dei Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte.

All’interno, arcate in mattoni e lunghi corridoi risonanti raccontano una storia di pazienza e precisione. L’aria è fresca e lievemente dolce di lievito e pietra, mentre migliaia di bottiglie riposano brillando nella penombra.

Per gli amanti del vino, passeggiare in queste cantine è uno dei modi più evocativi per percepire l’eredità del territorio resa tangibile.

Per esplorare entrambe le anime di questo paesaggio, i borghi in superficie e le cattedrali voltate nel sottosuolo, l’itinerario “Piemonte: Monferrato e Canelli – Le Cattedrali Sotterranee” le riunisce in un unico viaggio curato tra vigneti, cantine e il ritmo senza tempo della regione.

4. Attraversare Langhe, Roero e Monferrato in treno storico

Uno dei modi più suggestivi per attraversare le colline del vino è salire sui treni storici che, in date selezionate, percorrono le antiche linee ferroviarie che collegano Asti, Alba, Canelli e Nizza Monferrato.

Le carrozze restaurate del XX secolo viaggiano con un ritmo lento e rilassato attraverso il Paesaggio vitivinicolo del Piemonte, riconosciuto dall’UNESCO, fermandosi nelle piazze dei borghi, nei quartieri delle cantine o tra i banchi dei piccoli mercati locali.

Dai finestrini si apre un panorama in movimento lento: creste di colline, campanili e filari di viti che sembrano non finire mai.

5. Alba e i boschi del tartufo

Proseguendo verso sud-ovest, nel cuore delle Langhe, sorge Alba, centro di un paesaggio in cui il tartufo scandisce il ritmo dell’anno.

Nei boschi di querce e pioppi che la circondano, i trifolai — i cercatori di tartufi locali — si muovono all’alba con i loro cani, guidati dal silenzio, dall’olfatto e dall’istinto. Nascosto appena sotto la superficie del terreno, il tartufo bianco (Tuber magnatum Pico) rimane il tesoro più prezioso del Piemonte.

La stagione di punta va da ottobre a dicembre, quando la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba riempie le strade di profumi, visitatori e tradizione.

Dai boschi del tartufo di Alba, la strada si arrampica poi verso le creste più alte dell’Alta Langa.

6. Le colline delle nocciole dell’Alta Langa

A sud di Alba, nelle colline più elevate conosciute come Alta Langa — la parte superiore della regione delle Langhe — si coltiva la Nocciola Piemonte IGP, tonda gentile, una varietà a denominazione protetta, rinomata per il suo aroma intenso e la consistenza delicata.

Attorno al piccolo borgo di Cortemilia, spesso definito la capitale della nocciola, le aziende a conduzione familiare tostano e lavorano le nocciole sul posto, mantenendo vive le tradizioni locali. I visitatori possono degustare chicchi tostati, praline e la celebre torta di nocciole, un dolce tradizionale senza farina dal gusto autentico e fragrante.

È la stessa nocciola che dà vita al gianduja torinese, la storica miscela di cioccolato e nocciole che si ritrova nelle pasticcerie e nei caffè del Piemonte.

7. La Sacra di San Michele: guardiana di pietra della Val di Susa

A ovest di Torino, il paesaggio si innalza verso la Val di Susa, dove i pendii boscosi si trasformano in roccia e leggenda.

Sull’orlo di una cresta scoscesa del Monte Pirchiriano si erge la Sacra di San Michele, una maestosa abbazia le cui origini risalgono tra il X e l’XI secolo. Un tempo importante tappa lungo la Via Francigena, l’antico cammino di pellegrinaggio dal Nord Europa a Roma, l’abbazia veglia da secoli sui viaggiatori che attraversano le Alpi.

Le sue linee romaniche e gotiche sembrano nascere direttamente dalla montagna: le torri si aggrappano alla roccia e ripide scale conducono attraverso sale e cappelle scavate nella pietra.

All’interno, la Porta dello Zodiaco e lo Scalone dei Morti evocano secoli di devozione, arte e mistero.

Dalle terrazze superiori si apre una vista sconfinata sulla catena alpina, un panorama che nei secoli ha ispirato pellegrini, scrittori e pittori.

Spesso citata come una delle fonti di ispirazione di Umberto Eco per Il nome della rosa, la Sacra di San Michele rimane non solo un monumento di fede, ma anche uno dei simboli più imponenti e suggestivi del Piemonte.

8. Il Piemonte a tavola

Tutte le strade, qui, portano alla tavola. La cucina piemontese riflette la sua terra: generosa, ponderata e profondamente legata alle stagioni.

In autunno, i menu si riempiono di tartufi bianchi e carni brasate lentamente; in inverno, salse e arrosti riportano calore e convivialità.

Tra i piatti classici spiccano il vitello tonnato (sottili fette di vitello con una morbida salsa di tonno e capperi), la carne cruda all’Albese (manzo tritato a mano, condito con olio e limone) e gli agnolotti del plin (piccoli ravioli pizzicati, ripieni di arrosti). Ogni ricetta equilibra ricchezza e misura, frutto di lunghe tradizioni e mani pazienti.

Per concludere, il bonet — un budino al cacao e nocciole profumato agli amaretti — chiude il pasto con una nota insieme rustica ed elegante.

Nel calice, i rossi spaziano dalle grandi espressioni del Nebbiolo, come Barolo e Barbaresco, ai toni più morbidi di Barbera e Dolcetto. I bianchi, come Roero Arneis e Favorita, portano invece una freschezza luminosa che accompagna antipasti e piatti di pesce delle valli fluviali.

9. Le Alpi piemontesi: vette, boschi e valli silenziose

Oltre le colline, il Piemonte si innalza verso le Alpi: un mondo di cime, foreste e alte vallate, ancora a poca distanza da Torino.

A ovest, le montagne di Sestriere e Sauze d’Oulx si aprono in ampie piste da sci e villaggi alpini tradizionali, dove i balconi di legno si affacciano su prati innevati.

Più a est, sopra Alagna Valsesia, lunghe discese si snodano tra ghiacciai e case Walser in legno, collegando il Piemonte alle vallate del Monte Rosa.

Per scenari più tranquilli, luoghi come la Val Maira e l’Alpe Devero offrono sentieri tra larici, pascoli e laghi alpini cristallini: un promemoria che tra le cose più belle da fare in Piemonte rientrano anche la quiete, la luce e lo spazio.

Cose da fare in Piemonte: lente e generose

Dalle terrazze del Monferrato alle cantine voltate di Canelli, dai boschi del tartufo di Alba alle colline delle nocciole dell’Alta Langa, fino alla Sacra di San Michele e alle valli alpine, il Piemonte si svela per strati, invitando alla calma più che alla fretta.

La sua bellezza risiede nei dettagli: un profumo che sale dalla terra, un arco di mattoni fresco al tatto, un vigneto che si dissolve nella luce del tramonto.

Le esperienze più autentiche del Piemonte non sono solo luoghi da visitare, ma incontri silenziosi con un territorio che vive di equilibrio, continuità e cura.

Per coglierne davvero lo spirito, l’itinerario “Monferrato, Canelli e le Cattedrali Sotterranee” riunisce il paesaggio di superficie e quello sotterraneo, intrecciando vigneti, cantine e vita quotidiana in un percorso che rivela l’eleganza senza tempo del Piemonte.